Nuova rubrica di SenzaVoglia, affidata a gabbbbro, l'uomo che ha dato un nuovo significato alla parola "mettetegli una camicia di forza, chiudetelo in quella stanza con i materassi e buttate la chiave". Oggensioni, cioè la recensione di oggetti di uso comune. A voi.
La penna biro
Ieri ho avuto bisogno di fare una tracheotomia. È una cosa che non capita spesso, a meno che tu non sia un dottore o uno che mangia noccioline col naso o entrambe le cose.
E infatti proprio ieri, in una strada vicino casa, mi sono imbattuto in un medico che aspirava pistacchi con la narice destra e gettava i gusci con la sinistra. Qualcosa deve essere andato storto: il medico è diventato paonazzo ed ha iniziato a prodursi in una cacofonia gutturale inquietante, sillabando una muta richiesta di aiuto: “Fammi una tracheotomia”, diceva. Oppure “Fugit irreparabile tempus”, non ne sono tuttora sicuro.
Ho praticato la tracheotomia servendomi di una penna biro comprata nel tabaccaio lì davanti. Per sessanta centesimi mi sono assicurato settimane di fluida scrittura e una bustina di carta. Peccato che il tabaccaio non avesse il resto di un euro, così dopo lunghe meditazioni ho optato per il controvalore in chewing-gum alla fragola, ma è stata una pessima scelta. Restavo però soddisfatto dell’acquisto: una Bic ad inchiostro blu e con l’impugnatura trasparente.
Mi sono precipitato sul medico ma all’inizio ho avuto un po’ di difficoltà, perché non ricordavo se dovevo mordicchiare il tappo o il fondo della penna. È stato il tappo, deformandosi sotto i miei denti, a riportarmi alla mente le medesime dolci sensazioni dei tempi della scuola.
La tracheotomia è stata una passeggiata: il medico si è inciso la gola col bisturi e io ci ho infilato il fusto vuoto della penna. L’uomo era così entusiasta che ha espresso il desiderio di tenersi la Bic nella gola per il resto della sua vita.
Con calma ne ho comprata un’altra, e mi sono accorto di quanti modelli di penne biro esistano: penne col cappuccio o a scatto, penne gel, penne roller, penne a inchiostro pigmentato, penne con grip in gomma ergonomica, penne con gel a bassa viscosità, penne di materiale riciclato, penne a fusto trasparente, con meccanismo di rotazione del cappuccio, con fusto esagonale, penne con rivestimento antibatterico per scuole e ospedali, penne con meccanismo di sicurezza retrattile, penne biodegradabili, penne ricaricabili, con fusto traslucido, con inserti in gomma e impugnatura triangolare, con inchiostro in riserva visibile, con microavvallamenti dell’impugnatura, penne con corpo in caucciù, penne cancellabili, penne con punte medie, con punte da 1 millimetro, da 0,7 millimetri, da 0,8 o 0,5 o 0,6, penne cancerogene, penne anticoncezionali, penne al sapore di cardamomo, penne usa e getta con elastico per gettarle lontano, penne commestibili ma velenose, penne da riporto, penne salmonate, penne veggenti, penne che ti mettono a disagio, penne rubate. E addirittura penne stilografiche.
Ho acquistato di nuovo una Bic dal fusto esagonale trasparente. Inchiostro blu, tappo con il buchino e quell’altro tipico forellino sul corpo che nessuno sa a cosa serva.
L’impugnatura non è il massimo dell’ergonomia ed a tratti può risultare scivolosa, ad esempio quando le mani sudano o se si lucida la penna con la cera, ma è impareggiabile la gradevolezza del suono che fa rotolando su una superficie inclinata: tic-tric-tic-tric-tic.
Ma come nasce la Bic? Il Barone Marcel Bich comprò il brevetto da Laszlo Biró e lo perfezionò ricavandone la penna usa e getta più venduta di sempre, che entrò in produzione nel 1950. In seguito Biró morì in povertà mentre gli sforzi successivi di Bich permisero a milioni di persone di tagliarsi la faccia radendosi e morire di cancro ai polmoni.
La penna ha molti difetti di scorrevolezza e longevità, ma resta impareggiabile nella fabbricazione di cerbottane scolastiche.
Consigliata a chi sa leggere e scrivere e anche a chi sa solo scrivere.
gabbbbro
Sei un cazzone. Penso di essermi innamorato di te.
(Oh, comunque: le penne anticoncezionali sono una grande invenzione. Dio benedica chi ha avuto questa idea).
L'autore accetta solo dietro autorizzazione di tracheotomia :D
Avevo sempre pensato che si scrivesse bbbbiro...bbbbah!
ahahahahahah...
bbbbabbbbei
La tracheotomia come pratica erotica? Corro a documentarmi su youporn.
@ Silas
Sembra più una cosa da Ballard.
Nel senso che troverebbe posto nella mostra delle atrocità?
Beh no... a memoria lì ci vedrei meglio una rx del rachide cervicale. Pensavo più a una derivazione di Crash.
bbbbbravissimo!!!
visti i tempi uniamo i due tormentoni
bbbbunga bbbbunga (ninja)
ok scusate !
(Un sequel. Crash 2. Facciamolo).
Ma che si chiami Ccccrash 2222, perdio!
Bbbbel pezzo, Ggggabriele!
Ci metterei la firma, se trovassi la penna...
Complimenti Gabbbro! Mi è piaciuto molto