Cari lettori, in queste prime settimane avete imparato a conoscere lo stile di questo blog. Uno stile chiaro e facilmente riconoscibile: ognuno scrive quel cazzo che gli pare.
A un certo punto, però, ci era sembrato giunto il momento di dare un’impronta univoca; ci era sembrato giunto il momento di usare un registro più omogeneo; ci era sembrato giunto il momento di scrivere solo di pochi, selezionati argomenti.
Ma ci sbagliavamo - capita, se unisci prozac e cachaça.
Perché questa confessione pubblica di alcolismo e depressione, come dei Morgan qualunque?
Per presentare, con il nome di Autunno Tiepido, il primo progetto collettivo di SenzaVoglia (ed essere sicuri di non venir chiamati al Festival di Sanremo).
Partendo da delle battute/tracce (riportate in corsivo all’inizio dei post), ognuno di noi ha scritto della crisi economica partendo da diverse angolazioni: dalle mancate ferie , al precariato, al lavoro clandestino, alla mancanza di prospettiva.
Nello stile di SenzaVoglia: ognuno ha fatto quel cazzo che gli pareva.
Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che si sono prestati a questo esperimento: richi selva, mithril, gabbbbro, mu ho.
E poi, per rovinare tutto, ci siamo noi due, in ordine rigorosamente alfabetico (“No, cazzo, è che io sono più bravo”. “Non è vero. Suca”): abulafia e borges.
Noi ci siamo divertiti. Da domani il giudizio passa a voi.
A un certo punto, però, ci era sembrato giunto il momento di dare un’impronta univoca; ci era sembrato giunto il momento di usare un registro più omogeneo; ci era sembrato giunto il momento di scrivere solo di pochi, selezionati argomenti.
Ma ci sbagliavamo - capita, se unisci prozac e cachaça.
Perché questa confessione pubblica di alcolismo e depressione, come dei Morgan qualunque?
Per presentare, con il nome di Autunno Tiepido, il primo progetto collettivo di SenzaVoglia (ed essere sicuri di non venir chiamati al Festival di Sanremo).
Partendo da delle battute/tracce (riportate in corsivo all’inizio dei post), ognuno di noi ha scritto della crisi economica partendo da diverse angolazioni: dalle mancate ferie , al precariato, al lavoro clandestino, alla mancanza di prospettiva.
Nello stile di SenzaVoglia: ognuno ha fatto quel cazzo che gli pareva.
Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che si sono prestati a questo esperimento: richi selva, mithril, gabbbbro, mu ho.
E poi, per rovinare tutto, ci siamo noi due, in ordine rigorosamente alfabetico (“No, cazzo, è che io sono più bravo”. “Non è vero. Suca”): abulafia e borges.
Noi ci siamo divertiti. Da domani il giudizio passa a voi.