Torino #Fuori

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chiudiamo il trittico, con la visione da fuori di Mu Ho.

A Torino ci sono nato. E ci ho vissuto. Poi la città se n'è andata a 9000 km di distanza e mi sono ritrovato a Tokyo. Non so come sia successo. Probabilmente sono riuscito a stare fermo mentre la terra ruotava. A Torino le cose spesso stanno ferme anche se la terra ruota. Mi ricordo che quando andavo a lavoro, sul cavalcavia di Corso Mortara, le macchine si fermavano lì, in coda. La terra continuava a ruotare, e solo grazie alla sua rotazione potevi raggiungere la tua destinazione. Ma alcuni rimanevano lì fermi per troppo tempo e si ritrovavano poi magari in medio oriente, o a Giava. Dipendeva molto dallo stato dalla loro pazienza e dai venti. Ora il cavalcavia non c'è più, abbattuto per le olimpiadi invernali del 2006. Ho ancora uno zio rimasto intrappolato a Giava per questa ragione.
Da emigrato posso dire che Torino non ha l'appeal di Milano, le rovine di Roma, l'arte di Firenze, la muffa di Venezia, ma possiede lo stesso un suo proprio fascino. Ricorda per la precisione l'indiano di "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Se le cose si metteranno male so che riuscirà ad aprirsi una via di fuga dall'Italia sollevando un enorme torello.

Ormai ci torno solo in vacanza. Vacanze a Torino, anche se la cosa può apparire paradossale. A Torino ho lasciato molte cose, e l'unica che mi sono portato dietro perché non conviene tenerla lì è la residenza. Tra le cose lasciate senza troppi patemi ci sono invece i ricordi d'infanzia. Li ho lasciati laggiù così non mi tormentano più di tanto. Torino si è fatta la fama di città grigia e triste, ma solo in Italia. All'estero non sanno che esiste. Per spiegarlo bisogna sempre dire che è vicino a Milano. Il che è una specie di tortura per la città sabauda, che per Milano ha davvero poca simpatia. Ci torno ogni anno, e ne apprezzo la pianta quadrangolare da salotto di mia madre, la cortesia piemontese dei venditori di Kebab, il sessantenne tatuato dalla testa ai piedi in Corso Belgio, l'odore delle caldarroste nell’autunno freddo come l’inverno.

A volte immagino se grandi film fossero ambientati a Torino. Per un pugno di dollari certo avrebbe avuto un altro impatto. Sparatorie tra le colline innevate, un tizio che si aggira in sombrero vicino al Lingotto (si capisce da subito che non è Veltroni), una colonna sonora da urlo se riesci a sentirla sopra il rumore del traffico. Credo ci sia una buona ragione perché la gran parte dei western non siano ambientati a Torino. Forse è Torino che bisognerebbe smettere di ambientare a Torino. Bisognerebbe ambientarla al mare, magari sulla costiera amalfitana. Con i banchetti sul lungomare e in spiaggia che ti vendono bagna cauda. Il gelato al fritto misto. Il cioccolato alle vongole. Torino marittima. Col Dio Po che con gran scherno dei Celti Padani si immette nello Ionio, dalla sua foce in Lazio. Del resto Torino è la terza città meridionale d’Italia. Tanto vale che stia fisicamente là. Almeno le ferie le farei al mare, come si deve.

Mu Ho

Ecco. Posso ospitarti dalle mie parti, se vuoi.

Ho un posticino di fronte alle Eolie sufficientemente cementificato perché i torinesi possano ambientarcisi.

Di' soltanto una parola.

(E poi, ecco, avere la Mole in provincia di Messina mi piacerebbe. Però patti chiari: il Po ve lo tenete)

Wow. E' uno dei più bei racconti che abbia mai letto, poteva anche paerlare di Canicattì, non è questo il punto. Ho cliccato eccezionale, ma è riduttivo.

Chapeau, un attore francese, avrebbe apprezzato.
Davvero bello, ma chettelodicoaffare.

Notevole: a leggerlo si ha l'impressione essersi lasciati andare ai propri, di ricordi.

私はこのpostが好きです!
Complimenti e saluti! :)

Keteremillpario

Saluti a Lei , Santiago. Un piacere averla, speriamo non solo di passaggio.

Il Giappone non sa chi si è messo in casa...

Grazie a tutti di cuore. Per Silas, ci faccio un pensierino. Richi, la tua invidia è per me motivo d'orgoglio.

Mu, ho letto ben bene solo ora. Pura poesia. Tanta verità. Una cosa rara, preziosa. Grazie.

Ma quanto bravi siete?
Davvero un bellissimo sguardo sulla città.
Le attraversiamo tutte, una via l'altra?

Grande Mu.

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