Certo molti già lavorano con contratti senza nessun diritto come la malattia pagata e le ferie. Li riconosci perchè parlano cinese.
(borges)
Cinesi del cazzo.
Vengono qui e ci rubano il lavoro. Tutti stipati in buchi indecenti, peggio degli insetti: senza luce, senza finestre, neanche vivessero sottoterra. Tanti, troppi: e tutti uguali.
Si fanno mandare tutto dalla Cina: riso, medicine, da bere, tutto. Non lasciano un euro, uno, qui da noi. Neanche per l’affitto, neanche per crepare. Niente: vengono prendono e portano via, come le cavallette. E senza spendere.
Una volta c’erano le nostre belle fabbriche: si lavorava, si produceva. Si stava bene insomma.
Questi ci stanno portando via tutto quello che riescono a copiare: scarpe, vestiti, giocattoli, tutto.
Cinesi del cazzo. Non fosse per loro staremmo ancora bene.
Lavorano come cani, venti ore al giorno, per niente: uno sputo di riso, un buco per dormire. Basta. Neanche le malattie si prendono da noi. Forse sì, quelle sì, ma quando succede mi sa che fanno prima a buttarli via: così li sostituiscono con quelli freschi. Chissà che fine fanno, gli altri.
Ma dai, ma chi se ne frega. Per quanti ce ne sono.
Qui dovrò chiudere e trasferire in Romania: almeno mi costa meno, e niente sindacati tra le palle. Certo in Cina mi sarebbe andata di lusso: ma è roba per quelli grossi.
E poi chi conosco io in Cina? Nessuno, non ho contatti lì.
Cinesi del cazzo.
mithril